Corriere Adriatico | “Non Solo Danza ma vivere il corpo con contenuti sociali e politici”

26 Ottobre 2019 – Corriere Adriatico
Monia Orazi
corriereadriatico.it
Il teatro Annibale Caro di Civitanova Alta ospiterà stasera alle ore 21.15 l’atto finale di “Cantiere aperto per Genealogia. Le radici del corpo”, un progetto di residenza artistica, che ha visto protagonisti ballerini che hanno sperimentato emesso alla prova il loro legame con i corpo, il riflettersi negli occhi degli altri.
Sentiamo la coreografa e ballerina Luna Cenere, di cosa si tratta?
“La residenza a Civitanova Alta è andata molto bene, siamo ora all’apertura al pubblico, che è la condivisione finale di un processo in atto da due settimane. L’obbiettivo è quello di pensare il corpo, vivere e abitare il corpo, lo spazio vitale, sarà uno spettacolo che condividerà contenuti sociali e politici. Il messaggio che vuole lanciare è quello di cui il corpo è portatore eliminando i costrutti consueti, una scelta volontaria. Attraverso queste pratiche di discussione, abbiamo condiviso pratiche fisiche associate al pensiero, all’indagine fisica, alla base di questo percorso.

Chi si sederà in poltrona, all’Annibale Caro, non assisterà, quindi, al solito spettacolo di danza…
“Chi verrò a teatro vedrà l’esperienza di un esperienza, qualcosa che si costruisce davanti a sé. Senza aspettative, con l’atteggiamento personale, si acceca ad intercettare costruzioni espressive, trovandosi di fronte a corpi che fanno il loro percorso. Lo spettacolo è strutturato sull’improvvisazione dei corpi, non solo all’interno dello spazio teatrale, che è metafora di qualcosa di più grande, ma anche nello spazio più ravvicinato del foyer, così che possiamo leggere il corpo dell’altro, specchio di che guardiamo noi stessi e la società. Nel mio percorso distruggo e ricostruisco temi e situazioni.”
In questa esperienza di danza collettiva, diventa essenziale il concetto di luogo, sia come spazio della propria esistenza, sia come spazio degli altri, per trovare punti comuni di espressione…
“L’apertura al pubblico è la condivisione di un’esperienza di gruppo. Un posto è abitato dalle persone, sia il teatro che può essere considerato un luogo abitato come il corpo, in modo diverso, con esito diverso da quelli precedenti. Il principio di questo lavoro è di trovare una partitura comune, dove ognuno possa trovare la propria capacità espressiva e libertà, interagendo con lo spazio.”

La residenza artistica è sostenuta all’interno del progetto di residenze Civitanova Casa della Danza, ideato e realizzato da AMAT con il Comune di Civitanova Marche presso le strutture della città alta – Foresteria Imperatrice Eugenia e Teatro Annibale Caro, finanziato del ministero dei Beni culturali e dalla Regine Marche.
“Ringrazio AMAT per questo gruppo di residenza, il comune per aver messo a disposizione l’Annibale Caro, e tutti coloro che hanno contribuito a questo progetto. Un grazie anche ai partecipanti che stanno portando avanti questo percorso personale e di ricerca, in cui ritrovarsi, anche io ho ritrovato molto me stessa. Genealogia non è immaginato solo come uno spettacolo ma come una pratica condivisa e una ricerca coreografica declinabile in diverse forme. Durante il processo di creazione è fondamentale la condivisione e la riflessione sulla letteratura dedicata al “corpo”; credo nella pratica dell’incontro con il testo scritto.”